Nel 1828 papa Leone XII (Annibale della Genga; 1760-1829) su disegno dell’architetto italiano Giuseppe Valadier, fece costruire una chiesa più grande a pianta ottagonale, con cupola ricoperta in piombo. Il nuovo tempio fu eseguito interamente in blocchi bianchi di travertino estratti da una cava sovrastante la grotta.
Sull’altare, costruito con alabastro del luogo, è venerata una statua della Vergine con Bambino in marmo bianco di Carrara, di Antonio Canova, o almeno uscita certamente dalla sua bottega (per ragioni di sicurezza, l’originale è conservato nel museo parrocchiale di Genga). “Scavando pe fondare questa chiesa, furono trovati forni per cuocere il pane, due pozzi di grano infradiciato, alcune monete e grandi quantità di ossa umane, anche di bambini. Evidentemente qui trovarono rifugio alcune famiglie quando, in conseguenza delle scorrerie dei barbari, specialmente degli Ungheri, si stabilirono in luoghi impervi e di accesso difficile”.